La nostra Storia

...dalle origini ad oggi!

Sono ormai passati molti anni da quando, nel Iontano 1972, due giovani amici, accomunati dalla passione per il volo ed attratti da tutto ciò che poteva librarsi nell’aria, dando fondo ai propri risparmi, decisero di investire il contenuto dei loro miseri salvadanai in balsa, carta e colla e di inebriarsi “sniffando” vapori d’etere misti al caratteristico profumo dell’olio di ricino bruciato che ha sempre creato tanta atmosfera nel mondo dei motori. I due ragazzi, ora anziani pionieri e non più giovani sbarbatelli, a loro insaputa e senza minimamente immaginario erano l’embrione in evoluzione di quello che un giorno, allora ancora lontano, sarebbe stato il futuro gruppo aeromodellistico ”BARONE ROSSO” di Fagagna, fu così che Adriano ed Ercolino, sotto la guida del paziente professor “Sandron” decisero di mettere a repentaglio le proprie dita che rischiavano l‘amputazione ad ogni tentativo d’avviamento del loro primo Supertigre e del riciclato Webra avuto in dono da un certo Elia attratto più dalla politica che dai motori.

Appresi i primi rudimenti del volo aeromodellistico dal loro maestro e maturate le prime esperienze costruttive, i baldi eroi, per non infastidire i vicini e per non creare situazioni di pericolo tra i molti curiosi, trovarono costretti ad una continua ricerca di nuovi siti per far volare i loro primi modelli a V.V.C, (volo vincolato circolare), fino al giorno in cui nel vecchio campo sportivo si videro sequestrare i rumorosi giocattoli da parte dei locali Carabinieri e contemporaneamente dovettero provare l’onta e la terribile esperienza di essere tradotti in caserma per accertamenti e per disturbo della quiete pubblica ed ivi trattenuti per un intero pomeriggio fino al temuto arrivo dei genitori. Il gioco era appena nato e tutti i sogni ed il giovanile entusiasmo sembrarono svanire nel nulla e nel peggiore dei modi. Ma notoriamente tutte le mamme si prendono a cuore i problemi dei figli e si prodigano per rendere loro la vita felice e, come nelle fiabe, una di esse si trasforma nella “buona fatina Ninì” che, mossa a compassione per il cruccio ela disperazione dei due ragazzi che non potevano più dare sfogo alla loro passione, decise di rinunciare ai proventi agricoli di un suo campo e di metterlo a disposizione dei due per i loro tentativi di volo. Si erano così involontariamente gettate le basi per quello che sarebbe divenuto il campo di volo del gruppo aeromodellistico “Barone Rosso”. Si costruisce la prima rudimentale pista in terra battuta e si organizzano i primi incontri amatoriali con la presenza di pochi amici friulani, veneti, qualche sloveno ed austriaco.

Con il passare degli anni gli appassionati che si davano appuntamento in quel campo aumentavano di numero ed il 28 marzo 1988 Adriano, Ercolino, Marco, Luca, Roberto, Tiziano, Alvio, Giancarlo, Paolo e Claudio si trovarono presso uno studio notarile per la firma dello statuto che avrebbe sancito e siglato la nascita ufficiale del “Barone Rosso”. E’ con il giugno 1988 che il neonato gruppo organizza timidamente il I° MINI AIR SHOW ed assapora le prime soddisfazioni ed i primi successi.

Negli anni successivi la pista viene asfaltata e compare il piccolo prefabbricato, recuperato dal terremoto, che era l’orgoglio del gruppo e che permetteva ai soci di disporre di un riparo per gli aeromodelli in caso di improvvise bizze del tempo.

Ma nessuno poteva immaginare che quella vecchia baracca ridipinta a quadrati bianchi e rossi e la stessa pista divenissero seri capi d’accusa da parte di chi con arroganza si opponeva con ogni mezzo all’esercizio dell’attività aeromodellistica.

Dopo oltre vent’anni per i soci, nel 1994, si ripresentavano gli stessi problemi, aggravati da un dedalo di nuovi fattori, incontrati dai due giovani amici nel 1972 e nessuno avrebbe scommesso il classico “dollaro bucato” contro il prosieguo dell’attività.
Ormai nel gruppo demoralizzato regnava Io scoramento generale e si viveva alla giornata pensando già allo scioglimento dell’associazione ed alla lenta agonia che inevitabilmente avrebbe portato alla cessazione definitiva di ogni tipo di attività aeromodellistica.

Ma la storia ci insegna che dalle ceneri e dai disastri del passato si risorge sempre con maggior impeto, con grande coraggio e determinazione e che dalle macerie possono nascere grandi iniziative. Ed anche questa volta ricompare la “buona fatina” sotto le sembianze di un pazzo baffuto i cui baffi ora si sono notevolmente schiariti assumendo un colore canuto e che si mette in testa, complice la fortunata copresenza del “condono edilizio”, di legalizzare l’area sotto il profilo urbanistico e successivamente di realizzare un nuovo impianto progettato nel rispetto degli schemi urbanistici ed edilizi.

L’impresa, ritenuta utopica e fantasiosa, viene portata a termine dopo due anni di battaglie legali e burocratiche, di scambio di missive, di denunce, di boicottaggi e soprattutto di assiduo lavoro di volontariato supportato dal contributo in materiale, senza il quale la realizzazione del complesso sarebbe stata impossibile, fornito da innumervoli ditte locali e nazionali.

Il 1° maggio 1997, alla presenza delle maggiori autorità politiche regionali, provinciali e comunali s‘inaugura la nuova struttura del “Barone Rosso” e si riprende alla grande l’attività forzatamente sospesa ed ormai sulla via del tracollo. Il resto è storia moderna e contemporanea. l raduni e le manifestazioni
organizzate si susseguono negli anni con sempre maggior successo di pubblico e di partecipazione di modellisti stranieri che ormai non mancano ai nostri appuntamenti di primavera ed autunno.
Il gruppo costituisce anche un richiamo per molti giovani che talvolta finiscono per divenire dei brillanti piloti militari e di linea o che si costruiscono il proprio ultraleggero.